L’anno è fatto di allenamento costante, un riposo adeguato ed una corretta alimentazione; tutto per avere una perfetta forma fisica, un corpo allenato e prestazioni degne di una passione grande così. Si trovano orari assurdi pur di uscire in bici, si fanno rinunce per pedalare anche solo un’oretta, si prendono sole e acqua addosso, caldo e freddo. Poi arriva l’estate, e chi prima chi dopo tutti arriviamo al momento della meritata vacanza. Una settimana, dieci giorni, magari una quindicina; e l’allenamento? In stand-by. Ma cosa succede al nostro organismo, come reagiscono i nostri muscoli ed il metabolismo a questa pausa prolungata?
Allenarsi con costanza durante i giorni, le settimane e i mesi abitua il nostro corpo tutto a determinati ritmi di lavoro: cresce e si potenzia la muscolatura, il cuore si ingrossa e pompa più sangue, il metabolismo aumenta, si bruciano più grassi e si perde massa grassa. Lo stop è, come sa qualunque sportivo, fisiologico. Anzi, è necessario. Ma quando supera i dieci giorni, qualcosa va a cambiare nella risposta del nostro corpo. All’inizio le differenze sono minime, quasi non ce ne accorgiamo. Ma ogni giorno che passa oltre senza allenamento, ogni volta ricominciare è una fatica sempre maggiore. Bisogna riabituarsi, si perdono i meccanismi, la resistenza ad uno sforzo che magari, il mese prima si compieva senza troppi problemi.
Passati dieci giorni (ed oltre) senza allenamento, i benefici ottenuti in tanti mesi cominciano a svanire. Riposarsi, staccare è, come detto, necessario, importante come allenarsi, in egual misura. Una settimana di stop, ad esempio, non influisce sull’allenamento, visto che il nostro organismo riesce a riprendere immediatamente i ritmi precedenti.
E quindi, che fare? Vacanza sì o vacanza no? Stop breve per rimanere in allenamento o pausa prolungata con carico di fatica doppio o triplo al ritorno a casa? Detto delle difficoltà di riadattamento oltrepassati i dieci giorni di pausa dall’allenamento, è ovvio che una vacanza, dopo un anno di lavoro, è sacrosanta. Meglio staccare, sempre. Serve alla testa, ma anche al corpo, che magari sono arrivati al limite della sopportazione dello stress, mentale e fisico. E se poi torniamo alla vita di tutti i giorni e riprendiamo a pedalare con fatica, almeno lo facciamo con un piglio diverso, con una rinnovata voglia di metterci in gioco e alla prova. E riposati, veramente riposati e pronti a ripartire.
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